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Il Panico...una gabbia invisibile

  • sarazaccagnini
  • 10 mar 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Nella nostra società gli attacchi di panico colpiscono il 2-3% della popolazione, una percentuale molto alta.

Una persona con attacchi di panico è investito da una improvvisa e intensa paura senza però un reale pericolo,questa sensazione è accompagnata da sintomi somatici e cognitivi (paura di impazzire, di perdere il controllo, paura di morire). Generalmente queste manifestazioni raggiungono rapidamente l’apice.

I sintomi più comuni che coinvolgono il corpo, sono:rossore al viso e talvolta all’area del petto;

capogiri, sensazione di stordimento, debolezza con impressione di perdere i sensi;

parestesie, più comunemente rappresentate da formicolii o intorpidimenti nelle aree delle mani, dei piedi e del viso;

difficoltà respiratoria, tecnicamente definita dispnea o soffocamento;

aumento della sudorazione oppure brividi, legati a repentini cambiamenti della temperatura corporea e della pressione;

nausea, sensazioni di chiusura alla bocca dello stomaco o di brontolii intestinali;

tachicardia o palpitazioni, spesso associati a dolori al torace;

tremori o scatti.Inoltre, durante questa esperienza si possono avere le seguenti sensazioni:paura di perdere il controllo;

paura di impazzire;

non appartenenza alla realtà, derealizzazione;

osservare dall’esterno cosa accade al proprio corpo, depersonalizzazione;

non gestione di qualcosa di terribile

paura o convinzione di stare sul punto di morire;

crisi di pianto.

Ulteriore caratteristica associata è il forte desiderio di fuggire dal luogo in cui si sta manifestando l’attacco di panico. Il disagio generato dagli attacchi di panico è spesso accompagnato da vergogna e timore che il malessere sia percepito dalle altre persone favorendo un’ immagine di sé “debole”.

Il carattere improvviso degli attacchi di panico e la loro relativa imprevedibilità, porta spesso le persone che hanno questo problema a sentirsi particolarmente deboli e vulnerabili, condizione che porta spesso a un cambiamento significativo della vita.

La terapia cognitiva e cognitivo comportamentale è una fra le tecniche di trattamento più efficaci per il trattamento di questo disturbo .Essa usa strategie finalizzate al decondizionamento e al promuovere un più adeguato funzionamento cognitivo nell’interpretazione dei sintomi fisici (attraverso la ristrutturazione cognitiva).

Questa psicoterapia quindi, combina interventi psicoeducativi (sulla natura e gli aspetti fisiologici dell’ansia e del panico), tecniche cognitive (che mirano a modificare la tendenza ad interpretare in modo catastrofico le sensazioni corporee) e tecniche comportamentali (quali l’esposizione alle sensazioni fisiche e alle situazioni temute e la promozione di adeguate capacità di coping rispetto ai sintomi fisici).


 
 
 

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